Quante volte avete sentito parlare di birra ad alta fermentazione o birre a bassa fermentazione e vi siete sentiti un po’ spaesati? Niente paura. Oggi parleremo delle principali differenze tra queste due birre.
La fermentazione è uno dei processi che serve per la produzione della birra. A seconda della tipologia di birra da produrre, i mastri birrai utilizzano due differenti tipi di lievito. Il lievito serve poi per trasformare lo zucchero del mosto in alcool e in anidride carbonica. A seconda del lievito avremmo poi una fermentazione alta o bassa.
La bassa fermentazione
I lieviti utilizzati per la bassa fermentazione sono i Saccharomyces uvarum. La fermentazione in questo caso avviene ad una temperatura che oscilla tra i 10 e i 15 gradi e ha una durata di 7-10 giorni. Dopo aver modificato il glucosio in alcol, lieviti si depositano sul fondo, creando un prodotto che ha una conservazione più lunga.
La birra che ne esce è una birra bionda con un gusto luppolato ma anche con predominanza del malto; il grado alcolico è contenuto, va servita ad una temperatura tra i 4 e i 7 gradi e la birra prodotta a bassa temperatura fa parte della famiglia Lager.
L’alta fermentazione
In questo caso i lieviti che vengono utilizzati sono i Saccharomyces cerevisiae. Nell’alta fermentazione, la fermentazione è un processo che dura 3/8 giorni ad una temperatura che va dai 18 gradi fino 25 gradi. I lieviti, dopo aver esaurito il glucosio, si sedimentano sul fonte creando una birra che può essere conservata meno tempo rispetto alla bassa fermentazione. Le birre ad alta fermentazione hanno più alcool e sono ricche di sentori e aromi; vanno bevute con una temperatura che va dai 6 agli 8 gradi e appartengono allo stile delle ALE.
La differenza quindi tra le due fermentazioni sta nei lieviti principalmente, ma anche nella durata e nella temperatura necessarie a questo processo.