Non capita, ma se capita di trovare in frigo una birra scaduta… come dovremmo muoverci?
Buttarla o non buttarla, questo è il dilemma!
La birra scade, quindi? In teoria no, la birra non scade. Si, ha una scadenza ma dal punto di vista alimentare, la birra oltre la data di scadenza non è dannosa per il nostro organismo.
Allora perché sulle bottiglie e lattine abbiamo una data? Specifichiamo che la data riportata quindi sulla confezione si riferisce al termine minimo di conservazione del prodotto e quindi non di scadenza.
Che cos’è la data di scadenza? Rappresenta il giorno, il mese e l’anno entro la quale il prodotto deve essere consumato cosicché il prodotto non sia deteriorato e non possa nuocere alla salute. Solitamente infatti la data di scadenza si ricollega ad alimenti facilmente avariabili, quali formaggi freschi, uova, creme. Parliamo invece di TMC (termine minimo di conservazione) quando la data indica una certa qualità del prodotto che non implica conseguenze alla salute. Troveremo infatti la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il” oppure “entro fine” che stanno a significare che il prodotto dopo tale data non è dannoso, ma soltanto meno buono rispetto al prodotto originale.
Detto ciò, non resta che chiederci se la birra scaduta, cioè oltre il termine minimo di conservazione, sia effettivamente cattiva da bere. Cosa dobbiamo aspettarci quindi? Sicuramente non sarà al top della sua qualità iniziale, in quanto non tutte le birre sono adatte all’invecchiamento (come quelle delicate o molto luppolate che col tempo possono rovinarsi). Inoltre, per non deludere il cliente quindi, birre vicine alla data di TMC in teoria non verrano vendute da negozi di birra e pub.
Per concludere, la birra non ha una vera e propria data di scadenza bensì un termine minimo di conservazione consigliato per assaporare al meglio tutte le qualità di essa. Non neghiamo che esistono birre capaci di conservarsi nel migliore dei modi anche oltre la propria data di TMC.